TINELLO

Suor Eletta

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view post Posted on 9/9/2017, 14:50     +1   -1
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Suor Eletta



Entro nella stanza di mia madre,la ragazza che l’aveva aiutata mi viene incontro per farmi il resoconto della situazione,ma non riesco a parlare,una donnona di oltre 100 kili,mani da manuale dei muratori e un accento tipico dell’est mi dice un sacco di cose che nemmeno ho ascoltato,infastidito dall’intrusione.
Non l’ascolto,continuo a chiedere a Sonia informazioni ma non riesco…lei è ancora lì a parlare e parlare e parlare,prendo la ragazza per un braccio e ce ne andiamo fuori con la scusa di una sigaretta da fumare velocemente e …finalmente posso chiedere come sta mia madre,cosa hanno detto i dottori,cosa dobbiamo fare.
Rientrato nella stanza gli giro le spalle…messaggio chiaro…..NON MI PARLARE!!!!
Tre ore,me ne vado a pranzo e ritorno dopo un paio d’ore,gli giro ancora le spalle,ma….sento la sua paziente lamentarsi….non era la prima volta,ma per la prima volta mi sono voltato a guardarla….
Era la prima volta in vita mia che vedevo lo scheletro di un umano,non aveva carne attorno alle ossa ma solo pelle e mal distribuita,una sacca di alimenti agganciata ad una stampella di alluminio gli entrava con un ago nella giugulare ed una flebo nel braccio destro;si lamentava in continuazione,senza sosta,un filo d’aria gli accarezzava le corde vocali da farla sembrare un bambino in fasce con poca voce,con poca voglia di piangere ma solo di rompere le palle a mamma pronto a viziarlo ad ogni lamento.
Seduto alla sua destra riuscivo a vedere le ferite sanguinanti dentro la bocca spalancata,senza la forza di richiuderla fra un lamento ed un altro.
La donnona si alza,mi si para di fronte ed in italiano mixato con un imperdibile accento slavo mi dice:”Scusi signore,mi perdoni ma non posso farci niente se la poverina si lamenta in continuazione e non fa riposare la sua mamma”
La mia diffidenza nei suoi confronti improvvisamente calava anche se ancora infastidito da quel non richiesto salamelecco.
“Si figuri,capisco,poi mia madre ancora non si è accorta nemmeno di essere in ospedale,stia tranquilla non la sente nemmeno e poi…..anche la sentisse mia madre ha un gran cuore…capirebbe!
“Ha tanta febbre vero?”
“Si…..speriamo bene…
“Sai signore questa donna è una suora,era una monaca di clausura poi ha voluto uscire per aiutare il prossimo,tu signore non sai quanta gente ha aiutato,quanti stranieri come me,quanti bambini,quante famiglie che non riuscivano a dar da mangiare ai loro figli…..prima di ammalarsi è stata anche alla mensa della CARITAS,tu signore non puoi capire quanta gente ha sfamato!!!
Adesso non parla più,il cancro gli ha mangiato i polmoni,la gola……ma appena ammalata quando ancora aveva voce ma stava male come un cane alzava gli occhi verso il suo Dio e diceva”Tutto per te mio Signore!
Qualunque cosa per te mio Signore!”
“Sai cosa mi chiedo qualche volta?
Una persona come lei che ha dedicato tutta la vita agli altri,ha fatto solo del bene….è giusto farla morire in mezzo a tutto questo tormento e sofferenza?
Perché Dio permette questo?
Solo ora capivo quello sguardo senza pace verso il soffitto,forse cercava il suo Dio,forse implorava il suo Dio,forse cercava di riempire il bianco del soffitto con l’immagine del suo Dio,forse cercava di riempire il vuoto che il suo Dio gli ha lasciato abbandonandola al suo atroce destino.
La mia primaria indifferenza verso la suora e senso di fastidio verso la donnona mi ha pugnalato al petto facendomi sentire piccolo,bavoso e strisciante come un verme,l’essere convito di avere in quel letto a fianco al loro il massimo del mio dolore mi aveva accecato,ma….la donnona slava mi aveva preso di petto e fatto capire quanto la mia presunzione mi avesse reso cieco,sordo ed indolente.
La guardo per la prima volta in faccia,lineamenti solcati dal dolore ma occhi dolcissimi,pazienti,pietosi…..Claudio sei una merda!!!!!
“Sei Slava?”
“Sono Bosniaca”
“Stavamo bene,avevamo un buon lavoro io e mio marito,due case,due figli,la domenica andavamo sempre in giro per la Bosnia a trovare i nostri amici e parenti,più di una volta all’anno decidevamo dove andare in vacanza,poi……una notte…..noi non sapevamo niente signore…in una notte è cambiato tutto….ci hanno bombardato,abbiamo perso tutto,case a fuoco,soldi bancomat…niente…niente più..tutto perso!!”
Siamo tornati nella nostra casa e sul campanello c’era un altro nome,abbiamo bussato,chi ci ha aperto era armato….”:Questa è casa mia,non vedi il nome sul campanello?”
“:Fateci almeno prendere le fotografie della nostra famiglia”
“Se non ve ne andate vi sparo!”
“Qualche giorno dopo mio figlio con sua sorella più piccola e tre giornalisti europei è andato verso il fiume su un ponte appena bombardato per capire cosa succedeva dall’altra parte…..ma i serbi non volevano far sapere…signore…hanno sparato,ammazzato i tre giornalisti e ferito alla testa mio figlio….
Sua sorella a vedere il corpo di suo fratello disteso a terra in un bagno di sangue si è ammutolita e per giorni e giorni non ha più parlato,non ha più aperto bocca.
“Che vuoi fare signore…la vita è così,oggi stai bene domani tutto cambia…è la vita…!
Il proiettile gli è entrato sotto un occhio e gli è uscito dalla nuca…..l’abbiamo portato da un gruppo di dottori che facevano parte di MEDICI SENZA FRONTIERE…..ci hanno fatto uscire subito dalla Bosnia e mandati al Salesi di Ancona….lo hanno operato non so quante volte signore….ora dietro la nuca non ha più ne ossa ne carne…ha un occhio storto e vede solo avanti non ha più la visuale laterale,ma che vuoi fare signore…la vita è così…..ogni tanto gli prende crisi epilettiche ma è vivo….è la vita,la vita è così,avevamo tutto e ora tutto è finito signore..che vuoi fare?
Lui ora è vivo,non sta bene,esce con il fratello ma dopo due ore deve tornare a casa perché si stanca subito,non si riesce a trovargli un lavoro….sta con me…che deve fare signore,,,
Però è vivo!!!”
Con una domanda gli avevo frantumato una diga dove teneva racchiuso tutto il suo dolore,tutta la sua rassegnazione,la sua immensa umanità e me l’ha riversata addosso come farebbe l’acqua finalmente liberata dalle mura in cemento armato di una diga a prova di bomba.
Con una domanda e tante risposte la vita mi ha spalancato le porte alla sue essenzialità,aperto gli occhi alla verità costruita su mille ed ancora mille dubbi e paure….
Claudio…la donnona Bosniaca ha un nome ed anche la suora morente fatteli dire e non dimenticarli mai insieme alle loro storie, la presunzione costruisce piedistalli di cartone..scendi….impara ed ama chi è più disgraziato di te che soffre senza lamentarsi più di tanto…pregando..”:Qualunque cosa per te mio Signore”
“Che ci vuoi fare signore…la vita è questa signore,,,!!
Stamattina torno da mia madre,finchè salivo le scale mi sono accorto che volevo vedere come stava anche la suorina,entro la donnona mi viene incontro e mi dice:”Da ieri sera non si è più neanche lamentata e lo sgurdo è fisso sul soffitto.
Mia madre stava meglio,la febbre abbassata e la mia attenzione è andata dall’altra parte del suo letto……
La osservo attentamente,era vero,lo sguardo fisso sul soffitto,non cercava più niente?
Aveva trovato quello che cercava?
Nessun lamento ma solo un respiro affannato da chi senza polmoni in qualche modo si arrangia e la fine delle sue sofferenze ad un passo…ciao suorina non so se ci incontreremo perché se il tuo Dio divide i buoni con i cattivi il paradiso per te è certo e il rischio di non incontrarci è altissimo.
”Come ti chiami?”
Me l’ha detto ma non lo dirò per rispetto alla sua privacy e comunque non avrei saputo scriverlo….”:La suorina come si chiama?”
“Suor Eletta”

 
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